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al testo di Dereck Louvrilanm
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Il contadino usa il giorno in breve come momento opportuno o come adesso posso. Come mostra il grano rincarato alla fiera con sorte dubbia. Ha speso tutto in luogo di un buon raccolto: il suo torna conto - tutti puntiamo sul bacio ed esce la lingua perché si perda.
È stato piantato da poco e, si sa, l’abbandono è la chiave nella seccatura, aria fritta dell’addio - larger than life, la bocca si sbraccia con parole abradenti. Il contadino è provvisto di elementi naturali, in realtà artifici a tempo.
Egli è scomparso, perché vedeva lontano ma si è ridotto dov’è. E dov’è l’invidia semina scontento mentre in campo scende il suo seme - figlio, il tuo maggio scioglie la mia ultima neve. E mi rende geloso non della Rosa che ti porta, ma di quella carezza che gira sole a te.
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